Pablo Neruda
CANTO GENERALE
Introduzione di Gabriele Morelli

pp. XVI – 976 – € 35,00
Cartonato
ISBN 88-7198-490-0

pp. XVI – 976 – € 28,00
Brossura
ISBN 88-7198-484-6


Il Canto Generale, qui riproposto nell’edizione integrale corretta ed aggiornata, con il testo spagnolo a fronte, è senz’altro il lascito poetico più importante di Pablo Neruda, considerato a ragione il libro dell’epica moderna del continente latinoamericano. Scritto negli anni Cinquanta, in un’epoca segnata dalla guerra fredda e dalla contrapposizione in blocchi ideologici, la raccolta presenta quindici canti, fra cui spiccano i grandi affreschi “La lampada nella terra” e “Altitudini del Machu Picchu”, rievocazione della genesi precolombiana e della civiltà incaica, come ugualmente risaltano i capitoli che compongono “Il fuggitivo”, poema della persecuzione e dell’esilio, e “Il Grande Oceano”, viaggio negli spazi immensi del mare cileno. Il libro si chiude con l’autobiografia lirica “Io sono”, in cui l’io si colloca al centro dell’esegesi polarizzando il messaggio con la sua voce e la piena coscienza della vocazione poetica.
In realtà il Canto generale, sorretto da una precisa intenzionalità programmatica, è la risposta positiva del poeta alle precedenti interrogazioni angosciose emerse nel libro della Terza residenza (1947); un’opera straordinaria che, pur nella totale adesione al modello sovietico, attua un processo di sintesi e di osmosi fra mito e attualità, fra utopia e coscienza civile, sullo sfondo del paesaggio australe e nella cornice grandiosa dei personaggi che evocano il passato o ricordano il mondo degli umili e degli offesi dimenticati dalla storia.

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