Goffredo Sebasti
IL CASO GIUSEPPE DA COPERTINO
Indagine sulla vita e i prodigi del santo che volava
pp. 128 – € 14,50
Più 32 pp. di tav. fuori testo
ISBN 88-7198-464-1
Le cronache riferiscono che il 4 ottobre 1630, verso le otto del mattino, nella chiesa del monastero delle Clarisse in Copertino (Lecce) accadde un prodigio destinato a rimanere unico nella storia. Un frate, Giuseppe da Copertino, in seguito elevato dalla Chiesa all’onore degli altari, colto da estasi mistica, si sollevava da terra e passando sopra le teste dei fedeli andava a posarsi sul bordo del pulpito ad un’altezza di circa tre metri dal pavimento. In altre parole aveva volato.
Di tali aerei “ratti” (che comportarono anche l’intervento dell’Inquisizione) nel corso della sua vita gliene furono attribuiti quasi duecento. Naturalmente la Chiesa lo proclamò santo per ben altre ragioni. Dai documenti risulta comunque che i clamorosi prodigi che accompagnavano le sue estasi sconvolsero nell’Italia del ‘600 intere folle di fedeli di tutte le estrazioni sociali, con forti ripercussioni anche in Europa. Un “caso” unico nella storia, dunque, non soltanto della Chiesa. Nei secoli seguenti tuttavia, e fino a pochi decenni fa, la popolarità del Santo subì un progressivo declino. Al di fuori dei luoghi strettamente legati al suo culto, quasi se ne perse memoria. Quale ne fu il vero motivo?
Proprio nell’occasione del quarto centenario della nascita del Santo, caratterizzato da un considerevole rifiorire del suo culto, per la prima volta uno scrittore “laico”, attraverso uno studio approfondito dei documenti, cerca di far luce sull’intera vicenda.