Alfredo Mantovano – Giovanni Serpelloni – Massimo Introvigne
LIBERTA’ DALLA DROGA
Diritto, scienza, sociologia

2015 – pp. 144 – € 14,00
ISBN 978-88-7198-687-6


Nella primavera 2014 una sentenza della Corte costituzionale e un decreto legge del governo hanno preso di mira la riforma sulla droga entrata in vigore nel 2006, e ne hanno cancellato i tratti più significativi. E ciò nonostante che negli otto anni durante i quali quella legge ha funzionato essa abbia prodotto una generale riduzione del consumo di stupefacenti in Italia, la contrazione del numero di tossicodipendenti in carcere, l’abbattimento dei decessi causati dalla droga, l’aumento delle persone avviate a percorsi di recupero. Questo libro fa il punto dopo lo stravolgimento della riforma per riassumere in parallelo le leggi che si sono succedute a partire dalla metà degli anni 1970 e i principali luoghi comuni che continuano ad animare la discussione sull’uso e sul traffico degli stupefacenti: è il tema della prima parte dello scritto, affidato ad ALFREDO MANTOVANO.
Nella seconda parte GIOVANNI SERPELLONI illustra, con dati oggettivi aggiornati a giugno 2014, lo stato della diffusione delle droghe in Italia, riporta gli esiti della letteratura scientifica sui danni dell’assunzione della cannabis, e dimostra che essa non ha nulla di «leggero», e produce invece effetti pesantemente negativi, soprattutto fra i più giovani.
Nella terza parte MASSIMO INTROVIGNE inserisce la questione droga nel quadro dell’aggressione all’integrità dell’uomo, propria della IV rivoluzione: dai fatti alle idee e da queste alle tendenze, la diffusione dell’uso degli stupefacenti, che conosce una estensione quantitativa a cavallo del ’68, è un atto contro l’uomo, che esige una reazione non limitata a dire che «fa male». Questa pubblicazione pone a disposizione del lettore elementi di fatto e riflessioni che il legislatore del 2014 ha deciso di ignorare.

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