“Il custode. Il vantaggio di essere molto piccoli“. L’arrivo di un bambino con la Sindrome di Down, resa più complessa da malformazioni cardiache che impongono interventi invasivi, suscita fin dall’inizio, molto prima della sua nascita, reazioni emotive sconvolgenti nei familiari, imponendo decisioni importanti. Ma da questa attesa nascono anche domande di senso che mettono in gioco la profonda fede della famiglia. La storia è raccontata in prima persona dalla mamma, Michela Sala, medico psichiatra, che si trova a rivivere come in uno specchio le dinamiche relazionali tante volte sperimentate come professionista a contatto di pazienti con disabilità e delle loro famiglie.
Il racconto della nascita, della malattia e della morte del figlio si intreccia con le storie delle persone conosciute durante questi mesi e con riflessioni sulla professione medica, sulla religione e sul senso stesso dell’esistenza. Il ritorno al lavoro dopo questa vicenda porta con sé la memoria di quanto accaduto e segna una profonda trasformazione nel modo di vivere la professione medica e la vita familiare.
Il lettore viene accompagnato senza interruzione al passaggio dalla narrazione degli eventi alla riflessione sul senso di ciò che accade, in un continuo altalenarsi di buio e spiragli di luce, con la prospettiva di un’alba che alla fine arriverà.