Cristina Siccardi
FATIMA E LA PASSIONE DELLA CHIESA

pp. 256 – € 18,80
ISBN 978-88-7198-637-1


Esistono molte « ermeneutiche » sulla terza parte del segreto di Fatima. Dal 2000, con la sua pubblicazione (completa?), si sono addirittura moltiplicate: sembra che ognuno, anche dentro la Chiesa, abbia la propria; il mistero, così, è stato ammantato di « giallo », con il risultato che il Dossier Fatima tende ad inspessirsi sempre di più. Il vaticanista Giuseppe De Carli, autore di un libro che aveva l’intenzione di porre fine alle polemiche, prima di morire disse chiaramente che il segreto di Fatima rimane aperto. Per la prima volta questo libro mostra la strada per uscire dalla fuorviante lettura del semplice intrigo, che non permette di guardare al centro della questione: la Signora di Fatima parlò della Passione della Chiesa, riconosciuta dallo stesso Benedetto XVI.
Le apparizioni di Fatima vennero annunciate già nel XV secolo in Casa Savoia, le cui profezie sono custodite nell’archivio di un monastero domenicano di Alba (CN). In esse si parla, fra le altre cose, di un certo «mostro d’Horiente, tribulatione dell’Humanità», ovvero il comunismo, «che sarebbe ucciso dalla Madonna del S. Rosario de Phatima, se tutti li huomini l’havessero invocata con penitentia grande». Attraverso questo approfondito studio si potrà comprendere come la Madonna di Fatima pianse sulla Chiesa martire dei suoi nemici, ma anche di se stessa, come era già accaduto a La Salette, ma come è anche riportato nel Diario della beata e mistica Elisabetta Canori Mora o nelle parole pronunciate dalla Madonna del Buon Successo a Quito, capitale dell’Ecuador. Allora si comprenderà che la crisi della Chiesa, legata a doppio nodo con le sorti del mondo, troverà la sua risoluzione solo nel ritorno alla purezza della Fede.

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