Hermann Hesse
MONTE VERITA’
Prefazione di Luisa Coeta

pp. 96 – € 5,16
ISBN 88-7198-001-8


A partire dal 1900 sulla collina di Monescia, ribattezzata MonteVerità, a ridosso di Ascona, nell’estremo lembo meridionale del Ticino si era formata una colonia naturista che doveva attrarre molti personaggi noti dell’epoca tra i quali lo stesso Hesse che vi soggiornò a lungo. Nella colonia non c’erano capi né vigevano dogmi: valevano regole tacitamente accettate quali la dieta vegetariana, la vita all’aria aperta, i bagni di sole e, a volte, anche il nudismo. Monte Verità fu, insomma, il luogo a cui faceva capo chiunque appartenesse alla numerosa schiera degli “originali”, vegetariani, teosofi, digiunatori, apostoli del pacifismo e profeti di una nuova umanità, l’avanguardia di una “contro-cultura” che già allora, all’alba del secolo, nel pieno trionfo ufficiale dell’industrialismo, avvertiva l’estrema ambiguità della nascente civiltà della tecnica e il pericolo che essa costituiva per l’integrità psicologica dell’uomo. Prendendo spunto da questa sua esperienza Hesse ci fornisce, in questo racconto, la cui ambientazione è stata spostata in Baviera, nei dintorni di Monaco, suggestive e preziose indicazioni socio-culturali e un’immagine speculare delle tensioni, negative e positive, di quell’epoca che furono anche le sue e che tanta parte dovevano avere nello sviluppo della sua opera letteraria.

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